Marco Granelli

25 aprile, una lunga giornata di libertà

La mattina al comando della Polizia Locale e poi la giornata continua insieme ad ANPI e in corteo insieme a molti amici. Il racconto di questo 25 aprile di libertà.

Onore alla Polizia locale

25 aprile, la liberazione dalla dittatura fascista e dell’occupazione nazista, per costruire le basi della Repubblica. Ho iniziato questa giornata deponendo le corone nella sede della Polizia Locale per ricordare i vigili che hanno donato la loro vita per la nostra libertà: Aristide Rossi Dante, Luigi Brambilla, Pietro Colombo, Luigi Vacchini. Così dice la lapide posta dal Comune nel 1965: “in loro onore, per solidarietà alle loro famiglie, come impegno per il domani”. Sono ancora le parole mie, del Comune, del Comando, di tutta la Polizia Locale di Milano.

Con ANPI

25 aprile, come in ogni quartiere di Milano e in ogni comune, la manifestazione con ANPI e tanti cittadini per celebrare la liberazione dalla dittatura fascista e dell’occupazione nazista, ricordare le donne e uomini che con i partigiani hanno lottato per la libertà anche nei nostri quartieri, e così hanno messo le fondamenta per la nostra Repubblica con i valori scritti nella Costituzione come la libertà, il lavoro, la solidarietà. E come non ricordare che la Resistenza ha sconfitto le dittature che hanno portato la tragica guerra mondiale e per avere pace e sviluppo abbiamo fondato l’unione europea. E oggi con nuove aggressioni e guerre dobbiamo ancora di più rafforzare l’Europa, quella delle democrazie, dello sviluppo,della pace. Altri vogliono esaltare i nazionalismi, quelli che hanno portato dittature, guerre, genocidi. Ricordiamoci della storia e di quale Europa abbiamo bisogno.

La manifestazione

Una grande manifestazione oggi a Milano, per fare memoria del 25 aprile, la liberazione dalla dittatura fascista, dall’occupazione nazista, ricordare e onorare il sacrificio di tante donne e uomini che hanno lottato per la libertà. Fu la fine della guerra, una guerra contro l’aggressione nazista, l’inizio della Pace, una guerra che travolse l’Europa, conseguenza dei nazionalismi e delle dittature, dittature nate dalla crisi sociale. E la Pace fu consolidata dalla scelta delle nazioni di non dividersi, ma rafforzare i legami, costruire l’Europa, prima dell’energia, poi della moneta, oggi dal covid in poi delle risposte sociali. Abbiamo bisogno di continuare sulla strada dell’Europa Unita, di un’Europa che aiuta i popoli. Altri vogliono i nazionalismi forti e un’Europa debole. Dobbiamo imparare dalla storia: l’Europa dei nazionalismi ha portato dittature, guerre, genocidi, povertà. Costruiamo un’Europa forte, radicata nei popoli, solidale, capace di mantenere la Pace all’interno e di cercare la Pace nei conflitti che sono alle sue porte come ad est in Ucraina e a sud, nel mediterraneo in Israele e Palestina.

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