Quartiere Rogoredo. Ne abbiamo parlato ieri in Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica dove il Prefetto ha fatto il punto con le Forze di Polizia, il Comune di Milano e la Polizia Locale.
Nei 10 giorni scorsi il presidente e l’assessore alla sicurezza del Municipio 4 mi avevano segnalato una intensificazione della presenza in quartiere di giovani che consumano droga e bivaccano, in particolare nei giardini lungo la via Rogoredo, in via Orwell, nelle vie interne al quartiere come via Monte Cengio e altre.
Ringrazio la Prefettura, la Questura e tutte le Forze di Polizia per il costante intervento e anche per i risultati dell’ultima settimana con l’operazione del 22/8 con i due arresti e i 31 ordini di allontanamento e i diversi controlli a persone ed attività commerciali.
Ringrazio anche la Polizia Locale, che a seguito di queste segnalazioni ha intensificato dalla settimana scorsa presenza e controlli nel quartiere. Ringrazio anche il lavoro di ATS e delle organizzazioni di terzo settore, che si occupano degli interventi sui giovani che consumano.
Dobbiamo continuare a tenere desta l’attenzione, contrastare lo spaccio di sostanze, evitare che il quartiere e le zone verdi e le zone ferroviarie siano occupate per queste attività irregolari che portano reati e degrado. Con il Presidente e l’assessore di Municipio seguirò ancora nei prossimi giorni.
Auspico però almeno tre cose. Infatti il controllo del territorio e gli arresti sono fondamentali: è l’antibiotico che deve bloccare l’infezione.
Ma poi bisogna lavorare su almeno tre linee. La prima: lavorare sulla prevenzione verso i giovani, anche giovanissimi che consumano, perché trovino l’aiuto per percorsi di cura, necessari, urgenti e che Regione Lombardia deve finanziare in maniera continuativa e significativa.
La seconda: lavorare sulle persone arrestate, soprattutto sugli ultimi anelli della catena, perché ci sia la certezza della pena e perché le persone siano aiutate a non tornare a delinquere: abbiamo bisogno che lo Stato investa in personale della Polizia Penitenziaria, in personale educativo nella gestione della pena, nei progetti di formazione professionale e di reinserimento; ne conosco tanti a Milano, che lavorano con qualità e risultati: vanno sostenuti, perché una persona arrestata che si integra con un lavoro e non torna a delinquere è un vantaggio per la sicurezza e la città.
La terza: lavorare sulla pulizia dei luoghi a partire dal sottopasso della stazione e soprattutto sulla riqualificazione perché aree sporche e abbandonate sono insicure, mentre aree belle, riqualificate e vissute portano qualità e sicurezza: lo abbiamo visto per il parco di Rogoredo affidato a Italia Nostra, e su Rogoredo abbiamo progetti di riqualificazione, alcuni conclusi come la piazza della chiesa e altri come il conservatorio in corso di realizzazione: dobbiamo continuare.