Marco Granelli

Nel Milleproroghe una bella legge per i monopattini elettrici

Monopattino elettrico: finalmente una legge nazionale, (emendamento approvato giovedì nel milleproroghe, condiviso governo, parlamentari, comuni) con regole chiare, per sperimentare questo importante mezzo di trasporto che ci può aiutare a lasciare a casa l’auto e usare di più la metropolitana e le due ruote come monopattini e bici, che occupano poco spazio, non inquinano e ci fanno risparmiare tempo. Ma con regole e attenzione: il monopattino può circolare come le bici nelle strade urbane, mai sui marciapiedi, fuori città solo nelle ciclabili, alla velocità max di 25 km/h, ma nelle aree pedonali max 6 km/h, di sera e notte sempre con luci e giubbotto catarinfrangente, mai in 2, mai sotto i 14 anni di età, e tra i 14 e i 18 anni solo con il casco. E le regole vanno rispettate per il bene proprio e degli altri: no marciapiedi, attenti ai semafori, ai sensi unici, e parcheggio solo negli spazi per bici e moto: a Milano ne abbiamo 32.000 e ne faremo ancora di più. Giovedì 13 febbraio 2020 in Commissione alla Camera è stato approvato un emendamento al decreto milleproroghe, un emendamento costruito insieme dai Comuni, dal Ministero Infrastrutture e trasporti con il sottosegretario Traversi, sentito il Ministero dell’Interno con il sottosegretario Mauri e da alcuni parlamentari PD, M5S e Italia Viva come Gariglio e Comencini. ANCI e in particolare i Comuni di Milano, Torino e Rimini, che avevano sperimentato, insieme a Genova, Roma, Bologna hanno dialogato a lungo con il Ministero, con la Ministra De Micheli e con il sottosegretario Traversi e con i dirigenti e funzionari, e i parlamentari più attenti hanno lavorato a lungo, per superare la sperimentazione a macchia di leopardo e piena di obblighi di segnaletica del precedente Decreto. Siamo partiti dall’emendamento del senatore Comencini che era stato approvato in finanziaria e abbiamo costruito parola per parola un testo equilibrato: equipara i monopattini elettrici alle biciclette, ma mette regole e sanzioni stringenti; mantiene una sperimentazione di 3 anni, ma è uguale per tutto il territorio italiano e permetterà di usare la giusta prudenza per imparare dall’esperienza e poi così alla fine inserire in Codice della strada.

Un modo per essere aperti all’innovazione, non lasciare soli i Comuni, ma con regole certe. E per lo sharing apertura prudente: deve essere autorizzato dai Comuni che possono mettere regole, numeri e delimitare spazi. Io penso che la gradualità sia importante, per questo a Milano abbiamo messo il limite a 2.250 monopattini: evitiamo l’effetto invasione e proliferazione incontrollata, è il modo per evitare il rigetto e imparare ad utilizzare un mezzo che ci aiuterà ad avere meno traffico e meno inquinamento: ma senza incidenti e degrado. Usiamo la testa e l’intelligenza, e laddove non si capisce, attenzione alle multe. Un grazie anche ai dirigenti del Comune di Milano che mi hanno aiutato nelle trattative con il Governo, suggerendo soluzioni tecniche praticabili e sostenibili.

image