Marco Granelli

Milano cambia aria. E Regione Lombardia?

Milano vuole potenziare il trasporto pubblico continuando l’aumento di km di questi anni: servono più risorse. Comune di Milano e residenti milanesi fanno già ogni anno la propria parte. Hanno messo tanti milioni nel trasporto pubblico: 140 nel 2018, 117,3 nel 2019, 69,6 per il 2020. Ogni cittadino milanese ha dato per il trasporto pubblico 104€ nel 2018, 111€ nel 2019 e darà 51,5€ nel 2020. Milano aumenta ogni anno i km di trasporto pubblico, +13 milioni di km in più dal 2011 al 2019 (+9%). E quindi le spese aumentano: nel bilancio preventivo 2020 sono previsti 13,8 milioni in più di spese per il trasporto pubblico, da 825,8 del consuntivo 2018 a 839,6 del previsionale 2020. Infatti arrivano sempre meno risorse dal fondo nazionale e regionale per i trasporti, che viene ripartito sul territorio dalla Regione: la quota per tutta l’area milanese (Milano e Città metropolitana, Provincia di Monza e Brianza, di Lodi e di Pavia) continua a diminuire: nel 2020 ancora 3,4 milioni di € in meno, e nel 2025 saranno 13,8 milioni in meno. Nel 2020 il Comune prevede di incassare dalla vendita di biglietti e abbonamenti 490 milioni di € (58,4% delle spese per il trasporto), di ricevere dal fondo regionale e nazionale 274,5 milioni (32,7%) e 5,5 milioni dagli altri Comuni (0,7%), per un totale di 770 milioni. I 69,6 milioni di € (8,3%) che mancano per far funzionare metropolitane e bus, li mette il bilancio del Comune di Milano: cioè ciascun cittadino milanese spende per far funzionare il trasporto pubblico 51,5€ all’anno, oltre all’abbonamento o al biglietto, che utilizzi o no il trasporto. Quindi quando l’assessore regionale Claudia Terzi, rispondendo agli 88 sindaci dei Comuni della Città metropolitana di Milano che le chiedono di non tagliare il trasporto pubblico nel 2020 di 3,4 milioni, dice di chiedere a Milano di metterci 51 milioni di €, non conosce bene le cose, perché Milano li mette già, di più e da tempo. Anzi dato che Regione Lombardia non aumenta da tempo le risorse per il trasporto pubblico, e diminuisce il contributo per Milano, il Comune di Milano già da tempo mette ogni anno tanti soldi dal suo bilancio, dalle tasche dei milanesi: 70 milioni nel 2011, 140,7 milioni nel 2018, 117,3 nel 2019, 69,6 nel 2020. E probabilmente nel 2021 sarà costretto a mettercene di più, perché farà funzionare la prima tratta di M4 e diversi potenziamenti dei mezzi di superficie e di frequenze delle metropolitane, e poi nel 2022 anche la M1 a Monza Bettola – Cinisello Balsamo e nel 2023 tutta M4: nel 2023 saranno almeno circa 100 milioni di € in più all’anno. E la Terzi non dia la colpa al Governo e al PD: i governi Gentiloni e Renzi aumentarono il fondo nazionale di 82 milioni dal 2016 al 2018 (DL 50 dell’aprile 2017 e leggi di bilancio del dicembre 2017 e dicembre 2018), il governo giallo-verde con la lega tagliò dal 2018 al 2019 il fondo di 58 milioni (legge di bilancio del dicembre 2018).

Quindi forse l’assessore Terzi potrebbe evitare di tagliare le risorse del trasporto pubblico per l’area di Milano, Città metropolitana, Provincia di Monza e Brianza, Pavia e Lodi, mettendo più soldi dal proprio bilancio per il trasporto pubblico. Poi potrebbe fare una cosa insieme a Milano: andiamo a Roma al Ministero e al Governo a chiedere che finalmente dal 2020 si applichino nuove regole di suddivisione del fondo nazionale del trasporto pubblico: quelle nuove regole decise nel 2017 dal Parlamento che approvò il Decreto proposto dal Governo Gentiloni che definiva nuovi criteri di riparto, e cioè più soldi alle Regioni dove si aumentano i chilometri, dove sono maggiori gli incassi da biglietti, parametri concreti che misurano efficienza ed efficacia del trasporto pubblico, premiando territori come il nostro che investono nel trasporto pubblico. Carissima Claudia Terzi invece di tagliare e litigare, lavoriamo insieme per aiutare concretamente a combattere ogni giorno traffico e inquinamento, con il trasporto pubblico, non con le parole.

Milano cambia aria: adesso. ATM ha finito il 2019 mandando in pensione 128 vecchi bus diesel, mettendo in strada ogni giorno 153 bus ibridi e 27 elettrici e 3 idrogeno. tutti i giorni sulle linee 34, 45, 54, 64, 84. Nelle prossime settimane in strada i primi nuovi filobus degli 80 in arrivo. E poi 80 nuovi tram, bidirezionali. Nel 2022, fra due anni saranno in strada 295 bus ibridi e 215 elettrici. Così lavoriamo per avere aria più pulita e contrastare i cambiamenti climatici, coi fatti, e scelte strutturali non occasionali. E fra un anno partiranno i lavori per realizzare i tre punti mancanti della corsia preferenziale 90-91. Grazie ai lavoratori, ai dirigenti e agli amministratori di ATM che insieme al Comune stanno mettendoci lavoro e soldi per vincere la sfida. Chiediamo ai cittadini di aiutarci in questa sfida, scegliendo il trasporto pubblico, sempre, con l’abbonamento.

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