Marco Granelli

Nuova viabilità a Bruzzano: facciamo il punto dopo l’assemblea in Zona 9.

Il 22 febbraio 2016 si è svolta al quartiere di Bruzzano un’assemblea molto partecipata, la terza in tre anni, convocata dal Comune di Milano e dal Consiglio di Zona 9 sul tema della sostituzione del passaggio a livello che Ferrovie Nord e Regione chiudono.

Il problema di oggi deriva da un errore fondamentale di qualche anno fa di Ferrovie Nord e di Regione Lombardia: non aver interrato o messo in trincea la linea FN da Bovisa fino a Cormano, in una zona intensamente urbanizzata. Il centrosinistra aveva chiesto l’interramento con incontri pubblici già dal 1995. L’ammodernamento delle Ferrovie nord realizzato ad Affori tagliando in due i quartieri e negando l’interramento ha pregiudicato il futuro, creando a cascata tutti gli altri problemi: divisione di Affori, divisione di Bruzzano, spostamento stazione Bruzzano. Scelte effettuate da Regione Lombardia con Formigoni in accordo con Comune di Milano gestione Albertini. Mai queste amministrazioni hanno fatto incontri con i cittadini, e oggi tocca al centrosinistra sistemare le questioni, con il territorio compromesso.

Comune di Milano e Consiglio di Zona 9 dal 2013 hanno chiesto che il progetto rispettasse il più possibile i quartieri e hanno convocato 3 assemblee pubbliche (10 luglio 2013, 20 ottobre 2014, 22 febbraio 2016) e 4 incontri pubblici in Consiglio di Zona (29 aprile 2013, 17 e 24 marzo 2014, 14 ottobre 2014) portando sempre Regione e Ferrovie Nord a presentare bozze di progetti.

L’apertura della stazione nuova di Bruzzano è stata decisa autonomamente da Regione Lombardia e Ferrovie Nord e il Comune ha fatto ritardare di 2 mesi l’apertura condizionandola a opere di sicurezza imposte a Ferrovie Nord: asfaltatura e fognatura di via Alberico da Barbiano, illuminazione di tutto il percorso per giungere alla stazione da Bruzzano vecchia (Alberico da Barbiano e proseguo a bordo parco), potenziamento illuminazione e pulizia del tratto finale di via Pesaro per accesso alla stazione lato Bruzzano nuova.

Nell’incontro del 22 febbraio 2016 sono intervenuti gli assessori comunali Piefrancesco Maran e Marco Granelli, per il Consiglio di Zona 9 la presidente Beatrice Uguccioni e il presidente della commissione territorio Luca Simi, il dirigente del Comune Stefano Riazzola, la rappresentante della Regione Valeria Chinaglia, i progettisti delle Ferrovie Nord Roberto Ceresoli e Antonella Villa.

Nell’incontro Ferrovie Nord ha presentato lo stato attuale del progetto:
Il passaggio a livello è sostituito da un sottopasso ciclopedonale largo 4 metri, dotato di scale, scivoli e ascensori, posto 50 metri a nord dell’attuale via Oroboni;
• Il passaggio a livello è sostituito anche da un sottopasso veicolare, posto a nord di via Oroboni, realizzato con una strada locale di quartiere con una corsia per senso di marcia, che collega le due parti del quartiere di Bruzzano da via Martinazzoli e via Pantaleoni a via Pesaro, sbucando in prossimità dell’incrocio con via Senigallia;
• Il sottopasso veicolare non interrompe via Alberico da Barbiano, lasciandola come ora, poichè inizia a scendere subito dopo le case costruite al termine di via Pantaleoni (non c’è più la strada nel parco per collegare le case della seconda parte di via Alberico da Barbiano)
• Via Senigallia, via Pesaro, via Pantaleoni, via Martinazzoli, rimangono a senso unico;
• Si prevede la costruzione di un terzo binario necessario per potenziare il numero di treni, che sarà collocato ad est degli attuali utilizzando lo spazio dell’attuale marciapiede di via del Reno, lasciando però via del Reno a doppio senso come l’attuale e spostando i parcheggi in via del Tago e via Carli dove verranno realizzati nuovi 40 posti a lisca di pesce, realizzando poi un percorso ciclopedonale largo 4 metri tra via del Reno e la stazione Affori FN, abbreviando il percorso tra Bruzzano e le stazioni MM e FN di Affori.

Il Comune di Milano ha presentato l’ipotesi di una Zona a traffico limitato controllata con telecamere che permetta l’accesso alle automobili ma blocchi gli autocarri, tranne quelli diretti alle proprietà. Questa zona controllata con telecamere e vietata all’attraversamento degli autocarri potrebbe estendersi alle vie Martinazzoli e Pantaleoni da una parte e dall’altra le vie Pesaro, Senigallia, Fano, Urbino, Oroboni, Morlotti, Dora Baltea, Dora Riparia.

I cittadini, in un dibattito molto intenso e serrato, hanno protestato per la divisione del quartiere e lo spostamento della stazione Bruzzano FN, e hanno presentato la preoccupazione che il sottopasso veicolare aumenti il traffico nelle strade del quartiere, alcuni proponendo lo spostamento del sottopasso veicolare a sud di via Oroboni, tra le vie Danubio – Marna e Dora Baltea, altri preferendo che il sottopasso veicolare non sia realizzato.

Ora, il Comune di Milano e il Consiglio di Zona 9, dopo aver ascoltato i cittadini, valuteranno con i tecnici tre opzioni differenti e alternative:
a) miglioramento del sottopasso veicolare a nord di via Oroboni con eliminazione di una corsia di via Pesaro, recupero spazi verdi nel progetto, definizione sensi unici e ZTL per evitare il passaggio dei camion;
b) approfondimento e verifica della fattibilità tecnica delle alternative su via Baltea, Marna e Danubio proposte dal Comitato;
c) approfondimento e verifica della possibilità di stralciare dal progetto il sottopasso veicolare tenendo e migliorando il sottopasso ciclopedonale di via Oroboni e tutte le opere compensative su via del Reno.
Poi il Comune di Milano, a seguito di confronto con Consiglio di Zona e i cittadini, esprimerà parere per la conferenza dei servizi che Regione convocherà per la decisione definitiva.
Obiettivo del Comune di Milano e del Consiglio di Zona 9 è limitare i danni della separazione dei quartieri operata dalle Ferrovie Nord e tutelare i quartieri dal traffico di attraversamento.

Per questo nel PUMS (Piano urbano mobilità sostenibile) la Giunta Pisapia, con la delibera del dicembre 2015, ha tolto la tangenzialina che esisteva nel 2001 e 2006 nei Piani della Mobilità delle giunte Albertini e Moratti, strada a 4 corsie che avrebbe dovuto collegare via Aldo Moro (cimitero di Bruzzano) con lo svincolo autostradale passando e interconnettendosi con il sottopasso veicolare e con via Senigallia.
Nel documento proposto ora al Consiglio Comunale (PUMS), rimane la programmazione della chiusura della via Pasta che taglia il Parco Nord a nord del Cimitero di Bruzzano, sostituendola con una strada di quartiere a una corsia per senso di marcia che dal Cimitero di Bruzzano passerebbe a nord del quartiere e, senza collegarsi al sottopasso veicolare, continuerebbe lungo la ferrovia a nord portando il traffico sulla via Girardengo (strada provinciale al confine con Cormano) e poi su viale Rubicone e svincolo autostradale. Una strada ad oggi né progettata, né finanziata, ma prevista nella programmazione della viabilità da potersi realizzare nei prossimi decenni, se e quando il Comune la metterà in priorità e la finanzi. Ma non ci sarà più la tangenzialina a 4 corsie, la strada sarà di una corsia per senso di marcia e non incrocerà l’eventuale sottopasso veicolare.

Marco Granelli

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