Marco Granelli

Monopattini e micromobilità a Milano

Finalmente approvato il decreto sperimentazione monopattini e micromobilità elettrica. Penso sia comunque una cosa buona. Ecco l’equazione vincente: Metropolitana + Bici o Monopattino = meno auto, meno traffico, più aria pulita. Dobbiamo chiedere con forza però a tutti i cittadini di NON usarli sui marciapiedi, perché Milano ha bisogno di tante bici e monopattini, ma in strada e sulle ciclabili, non sui marciapiedi, dove devono stare i pedoni.

Meno male che alla fine, il decreto è arrivato, meglio tardi che mai, ma è una strada ad ostacoli. Noi avevamo chiesto come città di procedere verso una omologazione di monopattini equiparandoli alle biciclette, con le medesime regole e con velocità limitata a 20km/h. Una cosa semplice. Invece NO.
Ne è uscita una norma sperimentale che autorizza i monopattini nelle strade dove il Comune sceglie, purchè: aree pedonali (velocità max 6 km/h), piste ciclabili e percorsi ciclopedonali, zone 30 e strade con velocità max minore uguale a 30 km/h (velocità max 6 km/h).
Sulla segnaletica: compromesso (o pasticcio) all’italiana. Nelle aree pedonali dobbiamo mettere il segnale del monopattino e anche degli altri dispositivi, … = una caterva di cartelli. Fortunatamente per le zone 30 e ciclabili, basta scriverlo all’inizio del centro abitato, ma ad ogni ingresso, con un cartello esplicativo e uno che dice “segnaletica sperimentale” !!!!!!!
Insomma, ci complichiamo sempre la vita. E poi altre indicazioni:
– Di sera e notte obbligatorie luci anteriori e posteriori, e giubbotto catarinfrangente.
– Per usare bisogna avere 18 anni oppure se minorenni con patentino AM.
Ora al lavoro, a Milano penso 140 cartelli per 2 all’ingresso del centro abitato, più almeno un centinaio o più per le zone pedonali.
Ma Milano vuole partire e una strada la troveremo.

Leggi l’articolo dal Corriere.it