Marco Granelli

Milano, smog: un confine digitale per fermare i diesel. Telecamere e multe dal 21 gennaio 2019

L’annuncio di Beppe Sala di fare la LEZ e bloccare a Milano i diesel più inquinanti ha suscitato polemiche dalla Regione e dalla destra. Noi pensiamo che non sia più possibile vivere in città piene di traffico e con inquinamento sopra le soglie, e non possiamo lasciare queste città ai nostri figli: per traffico e inquinamento si perdono anni e spazi di vita. Per questo facciamo la LEZ e il Consiglio Comunale ha messo 30 milioni di euro per cambiare caldaie e vecchi veicoli commerciali diesel. Oggi cambiare si può, con regole e facilitazioni, ma con determinazione e idee chiare. Noi a Milano vogliamo provare a farlo, anzi stiamo incominciando a farlo, oggi, non domani. E le Istituzioni devono promuovere il cambiamento e fare azioni concrete per migliorare la situazione e fare in modo che i cittadini possano attuare i cambiamenti che trasformano le nostre città. Il Comune di Milano crede che la ricetta migliore sia: informazione, regole e facilitazioni. E non lo diciamo soltanto, proviamo a farlo, con regole e contributi, già messi sul tavolo. Queste sono le priorità su cui intervenire: i vecchi diesel e le caldaie a gasolio o gli edifici senza coibentazione che disperdono calore, oppure l’utilizzo ostinato dell’automobile quando si può usare il trasporto pubblico e/o la bicicletta.

Per questo con 1,6 milioni di euro messi a disposizione a giugno 2017 abbiamo finanziato 68 interventi in condomini privati per sostituire le caldaie o meglio coibentare gli edifici. E da 15 giorni circa è pubblicato il bando del Comune di Milano con 23 milioni per i privati che vogliono cambiare la vecchia caldaia, soprattutto se a gasolio o migliorare la coibentazione della propria casa, con zero anticipi e un risparmio già dal primo anno sulla spesa per il riscaldamento. Per questo nelle case di proprietà del Comune di Milano sono già iniziati i lavori per togliere tutte le caldaie a gasolio, caldaie che dall’autunno 2020 gli edifici del Comune di Milano non avranno più.

Per questo abbiamo l’area C dove già oggi non circolano i diesel euro 0, 1, 2, 3 e 4 che da soli producono due terzi dell’inquinamento di tutti i veicoli. Ma non basta, e per questo abbiamo progettato la LEZ, e cioè una rete di varchi e telecamere che proteggerà la città dalle auto inquinanti. Dal 21 gennaio 2019 sarà attivo il sistema che bloccherà da subito i diesel euro 0, 1, 2 e 3 e dal 1 ottobre 2019 anche euro 4. Lo abbiamo dichiarato dal dicembre 2016 e ora lo stiamo approvando nei dettagli, con le decisioni che prenderemo entro luglio 2018, sei mesi prima, così che tutti possano prepararsi. Sì, perché noi vogliamo che Milano si muova sempre di più, ma nel modo migliore. Per questo insieme alla LEZ pubblicheremo il bando con 6 milioni di euro per i contributi a quegli operatori che hanno mezzi immatricolati merci che usano per lavoro e sono inquinanti (diesel euro 0, 1, 2, 3 e 4): daremo loro un contributo perché cambino il mezzo inquinante con uno pulito come ad esempio gpl, metano, elettrico. Vorrei ricordare che i diesel euro 0, 1, 2 non sono più in vendita da fine 2001 e i diesel euro 3 da 12 anni (fine 2006). Ma vogliamo aiutare soprattutto i cittadini a lasciare a casa l’auto e usare mezzi pubblici e biciclette: inquinano meno e fanno meno code. Infatti ATM ha già messo in strada 5 bus elettrici (sulla 84) e a fine anno saranno 25 insieme ai 27 ibridi, e nel 2020 saranno 470, e nel 2030 tutti i 1200 autobus di Milano saranno elettrici.

Per questo stiamo facendo una metropolitana che porterà 80 milioni di passeggeri all’anno, da una parte all’altra della città con 15 stazioni, e stiamo prolungando la M1 fino a Cinisello Balsamo e alla porte di Monza, e stiamo progettando la M5 fino a Monza e nel cuore della Brianza. Per questo negli ultimi 6 anni abbiamo aumentato le percorrenze dei mezzi ATM di quasi 12 milioni di km e lo faremo ancora: da maggio a settembre 2018 stiamo potenziando diverse linee come il 24, l’86, la 40, la 45, il 15 prolungato fino a tutta Rozzano, la 51, la 71, la 78, la 64, e anche altre linee di Milano e dell’hinterland sulle quali stiamo lavorando. Per questo stiamo costruendo e realizzando ciclabili e zone 30, e parcheggi sicuri per le biciclette e il progetto di registrazione e punzonatura delle biciclette che vedremo in autunno per rendere più difficili i furti.

Questi sono i fatti concreti. Ma da soli non ce la potremo fare. Tutti devono collaborare istituzioni, cittadini, associazioni, imprese. Il Consiglio Comunale di Milano per il 2018 e 2019 ha messo a disposizione per i contributi ai privati 30 milioni di euro. E la Regione Lombardia? Stiamo ancora aspettando che metta a disposizione i 2 milioni ricevuti da Roma a giugno 2017.
Mi spiace che Regione Lombardia per ora non faccia né regole né aiuti significativi. Certo ha deliberato il blocco invernale diurno dei diesel euro 0, 1 e 2, ma ha lasciato soli i Comuni a fare le ordinanze e inventarsi e pagarsi le telecamere per i controlli, perché altrimenti queste decisioni sono solo proclami che nessuno considera e rispetta. Se Regione Lombardia mettesse gli stessi soldi del Comune di Milano per contributi, e insieme andassimo al Governo e in Europa a chiederne altri, forse diventeremo più credibili e capaci di avere le risorse necessarie. Se mai iniziamo, mai risolviamo i problemi.

L’Assessore regionale Raffaele Catteneo all’ambiente ieri diceva che le Istituzioni spesso seguano e normano soltanto i cambiamenti, arrivando dopo, senza invece indurli e promuoverli. Io la penso esattamente in maniera opposta. Solo con la regola che in area C i mezzi commerciali non entrano tra le 8 e le 10 tranne gli elettrici, i passaggi giornalieri dei veicoli elettrci sotto le telecamere di area ci sono raddoppiati in 4 mesi divenendo più di 500.
La Regione Lombardia ha ricevuto per il 2018 circa 24 milioni di € in più dallo Stato per i trasporti pubblici, ma gli enti che lo gestiscono sul territorio di Milano, Monza e le rispettive provincie, non ha trasferito un € in più: se non potenziamo il trasporto pubblico nella zona a maggiore domanda di mobilità e più congestionata della Lombardia e d’Italia, dove vogliamo farlo? Questo ho chiesto all’assessore alla mobilità Terzi di Regione Lombardia.
Nei prossimi giorni incontrerò le categorie degli operatori commerciali ed economici della città per approfondire insieme le regole e l’intero sistema della LEZ. Sarebbe molto utile che poi insieme andassimo al Pirellone, e a Roma e a Bruxelles a chiedere risorse, perché se siamo l’area più inquinata e più critica per le note questioni geografiche e climatiche, non dobbiamo chiedere deroghe per continuare ad inquinare o a vivere nella congestione, ma chiedere più soldi e risorse, per investimenti e contributi. Noi ci siamo, e vogliamo lavorare insieme per una visione di una Milano più europea, più salubre e con più sviluppo a energia pulita e meno congestione.

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