Marco Granelli

L’aria di Lombardia

Inquinamento dell’aria: cara Regione Lombardia, invece di fare demagogia, prova ad aiutare chi cambia e aiuta la qualità della nostra aria, è meglio per tutti. Oggi l’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo sul Corriere della Sera parla di nuove deroghe per il blocco dei vecchi diesel: over 70 anni, chi ha un ISEE sotto i 14.000 €, società sportive, circhi, autoscuole, che si aggiungono al lunghissimo elenco già deliberato. Così le misure antismog diventano un colabrodo. Io la penso diversamente, e vorrei fargli delle proposte concrete, non perché sono insensibile ai problemi, ma perché vorrei aiutare chi vuole cambiare. E invece mi pare che lui voglia mantenere tutto così com’è, inquinamento compreso. Così facendo Regione Lombardia rende sempre più inefficaci le norme strutturali e consente la circolazione a veicoli che hanno più di 12 anni di vita, continuando ad inquinare l’aria che tutti respiriamo. A Milano per il PM10 nel 2017 siamo arrivati a 97 giorni di superamento, 73 nel 2016 e 101 nel 2015. E nel 2018 ad oggi siamo a 42 superamenti, di cui ad ottobre 10 su 18 giorni. Certo negli ultimi 5 anni (2013-2017) abbiamo avuto una media di 84 superamenti/anno, meglio del quinquiennio 2007-2011 quando la media annua era di 113 superamenti, ma abbiamo ancora molto da fare per arrivare alla soglia dell’Unione Europea che si attesta a 35 superamenti/anno. Milano e la Lombardia si trovano al centro della pianura padana, area intensamente abitata e trafficata e che quindi produce molte emissioni. Un’area, le cui caratteristiche orografiche e climatiche facilitano la concentrazione delle emissioni nell’aria, per il ristagno alle quote basse e per l’assenza di venti.
Ma proprio per questo dobbiamo fare di più. E la Regione Lombardia con una mano definisce regole, chiede ai Comuni di sanzionare, e poi con l’altra inserisce deroghe su deroghe, vanificando tutto.

Io penso invece che bisogna fare cose concrete e efficaci e subito, perché l’inquinamento dell’aria crea molti problemi alla salute di tutti noi, molto di più dell’aria che abbiamo respirato in questi 5 giorni per l’incendio di via Chiasserini che ci ha preoccupato tutti. E poi l’inquinamento provoca i cambiamenti climatici collegati all’aumento delle temperature, con gravi problemi tra cui anche quelli delle piogge torrenziali, quelle che questa estate a Milano hanno fatto salire il Seveso di 2 metri in soli 20 minuti, quelle che questa estate e autunno hanno fatti danni in Lombardia, in Liguria, in Veneto, in Calabria.

Milano sta facendo scelte concrete, e allora a Regione Lombardia, al presidente Fontana, all’assessore regionale ai trasporti Terzi, all’assessore regionale all’ambiente Cattaneo chiederei cose concrete. Ecco qualche idea concreta.

La prima: aiutare i cittadini che hanno veicoli inquinanti a lasciarli a casa usando invece il trasporto pubblico. Significa potenziare il trasporto pubblico con più risorse per treni, autobus, tram e metropolitane. E invece i treni sono in ritardo, in pessime condizioni, insicuri e spesso cancellati. Le risorse per il trasporto pubblico trasferite ai territori sono sempre di meno: a Milano dal 2011 al 2017 il contributo annuo per i trasporti è diminuito di 17,4 milioni di €, e con la delibera di riparto risorse per il trasporto pubblico del dicembre 2017 si prevede al 2020 una ulteriore diminuzione del 3%, proprio dove c’è più bisogno. Quindi invece di inventarsi deroghe, la Regione, metta più milioni sul trasporto pubblico; il Comune di Milano sta già aumentando il servizio e continuerà a farlo (+ 13,2 milioni di km*vetture pari quasi al 10% in più del servizio dal 2011 al 2018). Per il periodo 2019-2024 sono in programma nuove linee e potenziamenti: potenziamenti linee di superfice (35, 39, 63, 82, 924, bus H Niguarda); M1 Monza-Bettola, M4, potenziamento frequenze M2, sostitutive notturne M4 e M5, prolungamento tram 7, nuovo tram 13 Forlanini-Rogoredo S.Giulia, metrotranvia Milano-Limbiate, metrotranvia Milano-Desio. E in più Milano e l’Agenzia per il trasporto pubblico stanno facendo una manovra tariffaria che non aumenta gli abbonamenti e anzi per chi abita fuori Milano diminuisce il costo degli abbinamenti del 10-15%.

La seconda: aiutare le imprese, gli artigiani, i commercianti che devono utilizzare un veicolo per trasportare attrezzature e merci, a cambiarlo, rottamando il vecchio diesel (euro 0-4) e acquistando un veicolo meno inquinante. E dato che l’inquinamento a Milano è prodotto per il 44% dai veicoli e per il 25% dal riscaldamento, aiutare i cittadini a cambiare le vecchie caldaie e meglio coibentare gli edifici, consumando così meno carburante per il riscaldamento e riducendo le emissioni. Milano per il 2018 e il 2019 ha messo a disposizione 30 milioni di € per: aiutare i privati cittadini a cambiare le caldaie e fare coibentazione delle abitazioni (24 milioni €); aiutare le imprese, commercianti e artigiani per cambiare i vecchi diesel con veicoli merci meno inquinanti (5,6 milioni di €); aiutare i taxisti a cambiare i vecchi taxi diesel (0,4 milioni di €). Anche la Regione ha fatto un bando per dare contributi a chi cambia il vecchio veicolo diesel immatricolato merci: in tutto 6,5 milioni di €, dei quali 2 che il Governo Gentiloni le aveva dato nel giugno 2017. Quindi la classifica è chiara: Comune di Milano 30 milioni, Regione Lombardia 4,5 milioni, Governo 2 milioni. Considerando che gli abitanti della Lombardia sono almeno 7 volte quelli di Milano, la Lombardia per eguagliare lo sforzo di Milano dovrebbe mettere a disposizione circa 210 milioni, e non 4,5. Di strada ce ne manca tanta.

Certamente dobbiamo non accanirci sull’utilizzo saltuario dei veicoli, ed è per questo che il blocco di area B varrà solamente dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30, e per questo ogni milanese avrà inoltre 25 giornate di accesso libero all’anno e chi abita fuori Milano 5. Il sistema delle scatole nere dei veicoli che controllano i chilometri percorsi potrebbe effettivamente aiutare ad individuare chi fa pochi km all’anno (500 o 1000) e quindi derogarlo. Anche noi ci stiamo lavorando, ma non generalizziamo, rendendo il tutto difficile da controllare e inefficace.
Quindi cara Regione Lombardia, piuttosto che dare deroghe, aiuta chi ha un vecchio veicolo inquinante a lasciarlo in box e utilizzare il trasporto pubblico oppure aiuta chi lo deve usare per lavoro a cambiarlo: così miglioriamo la qualità dell’aria, la nostra salute e preveniamo i disastri ambientali. In caso contrario significa fare demagogia, nascondere la testa sotto la sabbia, e in nome dell’aiuto ai più deboli, peggiorare la salute e l’ambiente, rendendoli ancora più poveri.