Marco Granelli

La Milano che abbiamo fatto.

Il successo dell’Esposizione universale è emblematico del valore e delle potenzialità italiane. Il territorio milanese – e con esso l’intera Lombardia – non è stato solo il teatro di questo evento di portata globale. Ne è stato la locomotiva. Ha esercitato un ruolo propulsivo con la sua capacità di progettare, coinvolgere, di allargare, di unire. Una leadership vera che non si è affermata nell’isolamento ma nella coesione. Una coesione che matura tenendo insieme qualità antiche e innovazioni efficaci. Milano ha dato una lezione significativa all’esordio di Expo quando la città ha reagito alle devastazioni di gruppi di violenti che volevano annegare tutto nel loro nichilismo. La risposta civica dei milanesi è stata straordinaria: una prova di responsabilità, un segno di maturità e di unità, un desiderio di futuro migliore che ha suscitato ammirazione in tutto il Paese. In quarantotto ore i muri sono stati puliti, le ferite sanate e la bellezza ha vinto sulla violenza. Sono comportamenti che confermano valori civici e generano cultura.
La storia milanese e lombarda è ricca di esempi che esprimono un profondo senso di comunità. Caratteri che si sono riflessi, in ogni fase del suo accrescimento, anche nel mondo dell’industria, che proprio qui ha prodotto esempi eccellenti per innovazione, laboriosità e mecenatismo.
La stessa storia recente di Milano, con la riqualificazione del tessuto urbano e il rinnovamento culturale che ha generato, ha offerto spunti preziosi per contrastare il degrado e l’emarginazione sociale. Questo ha contribuito a una ripartenza e fa di questa area metropolitana un motore di modernità e di nuovo sviluppo, idea che non va immiserita e ridotta a una crescita ancorata soltanto a parametri economici o finanziari. L’economia è più forte quando ha alle spalle una rete robusta di solidarietà, un sistema di imprese coscienti della propria funzione sociale, un retroterra di legalità, conoscenze diffuse, passioni civili. La sfida della società globale può essere affrontata soltanto allargando lo sguardo e cogliendo le nuove connessioni. Questa stagione della vita nazionale, questa speranza di un nuovo sviluppo sostenibile, attribuisce a Milano e alla Lombardia una rinnovata funzione di traino e credo che, ancor più del passato, debba essere esercitata in chiave di unità. La strada del progresso ha possibilità di successo se ha con sé il Paese intero. Non divisione, ma interdipendenza. Non distacco, ma scambio di intelligenze e risorse nella crescita. Non ci sarà crescita dell’Italia senza unità”.
Sergio Mattarella – Leggi su ‘Il Sole 24 Ore

La Milano che abbiamo fatto è nelle parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è nell’esperienza dei milanesi, vecchi e nuovi, giovani e anziani. Secondo un sondaggio Ipsos pubblicato sul Corriere della Sera, l’82% dei nostri concittadini promuove la qualità della vita in città, più della metà (55%) riconosce che la giunta Pisapia ha lavorato bene. L’elenco dei risultati raggiunti non sarebbe inutile, ma troppo lungo e forse un po’ inelegante. Più importante è sottolineare quel “progettare, coinvolgere, allargare, unire” nel discorso del Presidente Mattarella.  Verbi che indicano il metodo del lavoro del Sindaco Pisapia, della giunta, degli assessori. Che hanno saputo fare rete, costruire legami, aprire spazi pubblici di discussione e di incontro. Mi preme poi ricordare la risposta civica dei milanesi ai violenti: un atto di amore alla città. Poi la rete di solidarietà: per i profughi, per le vittime della guerra e della fame. Ma anche per i milanesi in difficoltà, senza lavoro, sulla strada. Associazioni di volontariato e operatori della Polizia Locale, semplici cittadini e persone riunite in comitati e associazioni. Poi per la prima volta in Expo anche il volontariato, il terzo settore e la cittadinanza attiva, con Cascina Triulza, il padiglione di Caritas Italiana, la casa don Bosco, Save the children e tanti altri.

Accanto ai grandi temi non voglio dimenticare cose più semplici, ma ugualmente essenziali: la pulizia, il decoro, la manutenzione, l’educazione al rispetto, la lotta al degrado, la legalità. Risultati raggiunti non con un unico sforzo eccezionale ma con un lavoro quotidiano, costante, con spirito di servizio e spesso di sacrificio. E’ “la bellezza che vince sulla violenza” di cui parla Sergio Mattarella. La quotidianità del lavoro, la costanza della vigilanza, la pazienza del dialogo e del coinvolgimento. Devo un grande grazie a tutte le persone che lavorano tutti i giorni, tutte le notti dell’anno per permettere agli altri la libertà che è garantita loro dalla Costituzione. Libertà che non è solo sicurezza ma  possibilità di crescere, di scegliersi un destino e un futuro, di cogliere e inseguire possibilità. Di scoprire e sviluppare i propri talenti “allargando lo sguardo e cogliendo le nuove connessioni”.

 

E poi  le scuole ristrutturate dall’amianto, i beni confiscati, la Galleria tutta nuova, la limitazione dell’orario nelle sale del gioco d’azzardo e delle macchinette nei bar, le star-up in periferia per il lavoro, le vie e le piazze riqualificate, in centro e in periferia: Lambrate, Liberty, Capuana, Villa Litta ad Affori, i giardinetti di via Sammartini… e i centri sportivi e le piscine riqualificate: Centro sportivo Iseo, piscina Solari, piscina Iseo…